OcchiIl glaucoma è una patologia dell’occhio molto grave. Spesso viene definito come il ladro silente della vista, poiché molti pazienti si accorgono di esserne affetti solo quando ormai la malattia ha raggiunto uno stadio troppo avanzato. Il glaucoma, infatti, provoca una progressiva degenerazione del nervo ottico, e, se non si interviene tempestivamente, conduce ad una cecità irreversibile.
Questa malattia è causata dall’aumento della pressione intraoculare (PIO).

Cause dell’ipertensione oculare

Nella parte anteriore dell’occhio si forma un liquido incolore e trasparente, il cosiddetto umore acqueo, prevalentemente costituito da acqua, sali e sostanze proteiche. Esso è secreto dai corpi ciliari e svolge molteplici funzioni:

  • è uno dei mezzi diottrici del bulbo oculare e partecipa dunque ai processi refrattivi;
  • mantiene il tono fisiologico dell’occhio, dando consistenza e volume all’occhio e stabilizzando la forma della cornea, grazie alla pressione che esercita sulla pareti interne;
  • fornisce le sostanze nutritive a cristallino e cornea
  • contribuisce a mantenere intatto e trasparente il cristallino
  • preserva iride, cristallino e cornea dagli sbalzi di temperatura;
  • regola la pressione intraoculare.

Come anticipato, l’umore acqueo viene costantemente prodotto dai corpi ciliari e viene costantemente riassorbito dall’occhio stesso, prevalentemente nella camera anteriore, in prossimità dell’iride. Un regolare flusso dell’umore acqueo consente di mantenere una pressione intraoculare normale, ovvero compresa tra i 10 e i 21 mmHg (millimetri di mercurio). Quando si ha una produzione eccessiva di umore acqueo e/o vi sono ostacoli al normale deflusso dell’umore acqueo stesso, si verifica dunque un aumento della pressione intraoculare oltre il range di normalità, dando origine ad una condizione patologica, il glaucoma appunto.
In questa condizione, i tessuti all’interno dell’occhio subiscono un’eccessiva compressione. Ne consegue un progressivo danneggiamento del nervo ottico, con calo della vista e riduzione del campo visivo.
Anatomia dell'occhio

La diagnosi del glaucoma

Il glaucoma è la prima causa di cecità nel mondo. Questa malattia può rimanere asintomatica per diversi anni, nonostante il progressivo ed irreversibile deterioramento del nervo ottico. Spesso il paziente non si rende conto della riduzione del campo visivo, ovvero della perdita della capacità visiva periferica, finché la patologia non ha già raggiunto uno stadio troppo avanzato.
E’ dunque consigliabile sottoporsi a visite oculistiche periodiche, durante le quali verrà misurata la pressione intraoculare ed eventualmente, nel caso in cui vengano rilevati valori al di sopra del range di normalità, verrà prescritto un campo visivo, ovvero un esame eseguito mediante apparecchio computerizzato grazie al quale è possibile mappare la capacità visiva dell’occhio.
Il dolore oculare, la visione di mosche volanti, l’indurimento del bulbo oculare sono alcuni dei sintomi di glaucoma in stadio avanzato.

Tipologie di glaucoma

Principalmente si distingue il glaucoma primario, causato da un’alterazione del sistema di deflusso, dal glaucoma secondario, provocato da vari fattori che possono essere esterni o interni all’occhio, come ad esempio il glaucoma secondario da afachia chirurgica (asportazione chirurgica del cristallino) o l’aumento della pressione intraoculare causato dall’assunzione di cortisone.
Le forme più tipiche di glaucoma sono il glaucoma primario ad angolo aperto, che rappresenta circa il 60-70% dei casi di glaucoma e che produce un danno lento e costante al nervo ottico, ed il glaucoma ad angolo chiuso, che può provocare un attacco acuto di glaucoma, con un improvviso calo della vista e forte dolore nella zona dell’orbita.

Le cure del glaucoma

Le terapie del glaucoma sono sostanzialmente riassumibili sotto tre differenti tipologie: la terapia farmacologica, la terapia laser e la terapia chirurgica.
La terapia farmacologica consiste nell’uso da parte del paziente di colliri o farmaci assunti per via orale, con lo scopo di ridurre la produzione di umore acqueo e/o di aumentarne il deflusso, con conseguente riduzione della pressione intraoculare. Il paziente dovrà sottoporsi a controlli medici costanti, volti a valutare l’efficacia terapeutica, che potrebbe ridursi col passare del tempo, e l’eventuale progredire della malattia. I controlli medici da effettuare sono la tonometria (la misurazione della pressione intraoculare), la curva tonometrica (la misurazione della pressione in diversi momenti nell’arco della giornata) e il campo visivo.
I laser maggiormente utilizzati nella terapia del glaucoma sono lo yag laser, mediante il quale viene praticato un forellino nell’iride per facilitare il deflusso dell’umore acqueo, ed il laser ad argon, con il quale si interviene per allargare le maglie del trabecolato e favorire quindi il deflusso dell’umore acqueo.
Tra tutte le terapie, la strada della chirurgia viene intrapresa quando le altre terapie hanno dato esito negativo. Come tutti gli interventi chirurgici, anche quello per il glaucoma, infatti, comporta una serie di rischi e di complicazioni che potrebbero verificarsi durante l’intervento stesso o nella fase di degenza del paziente, che potrebbero portare, nei casi più estremi, alla cecità.
La raccomandazione è dunque quella di sottoporsi a visite preventive per consentire all’oculista una diagnosi precoce della malattia e l’inizio tempestivo di una terapia che arresti il progredire della malattia stessa.