La pompa ITB è un dispositivo utilizzato per l’infusione intratecale di baclofene, un medicinale utilizzato per contrastare gli effetti della spasticità severa. Il baclofene può essere assunto anche per via orale. Esso, infatti, viene commercializzato in Italia con il nome di Lioresal; tuttavia si ritiene che in molti casi l’infusione intratecale sia molto più efficace rispetto all’assunzione orale.
La pompa ITB viene posizionata mediante intervento chirurgico nell’addome del paziente e rilascia il medicinale in maniera costante durante tutto l’arco della giornata, in base al dosaggio stabilito. L’infusione del medicinale avviene attraverso un catetere sottile in silicone posto vicino alla colonna vertebrale e collegato direttamente alla pompa. L’infusione avviene nella zona intratecale, un’area fluida che circonda la colonna vertebrale.
Pompa ITBIl dispositivo viene alimentato a batteria ed è predisposto per immaganizzare una certa quantità di farmaco. La durata del farmaco e quindi l’intervallo di tempo che trascorre tra una ricarica e l’altra dipende ovviamente dal dosaggio del farmaco. Tanto più alto è il dosaggio, tanto più farmaco verrà utilizzato quotidianamente e tanto più ravvicinate saranno le ricariche.
Si tratta di un dispositivo utilizzato solo in alcuni centri specializzati e dedicato ad una serie di pazienti idonei, accuratamente selezionati dal medico in base a specifici parametri.

I vantaggi dell’impianto

Ci sono diverse patologie di base che possono provocare nei pazienti sintomi che potrebbero trarre giovamento dalla terapia con pompa ITB:
– Nei casi di paralisi cerebrale, i pazienti sono spesso costretti a convivere con una spasticità grave. La pompa ITB può ridurre gli spasmi e le contrazioni involontarie dei muscoli;
– In circa la metà dei pazienti, la sclerosi multipla può causare spasticità severa con un grave irrigidimento muscolare; la pompa ITB può alleviare questi sintomi;
– Anche nei casi di trauma vertebrale la terapia ITB potrebbe essere d’aiuto, in quanto questo tipo di trauma può causare spasticità, che irrigidisce i muscoli rendendo difficile il movimento.
– in alcuni casi, anche l’ictus può portare alla spasticità i cui sintomi possono essere controllati con la pompa ITB.
In linea generale, comunque, la pompa ITB dovrebbe riuscire a curare i sintomi della spasticità in maniera più efficace, poichè il catetere viene posizionato in una specifica zona in base al tipo di problematica da trattare ed inoltre si ha il vantaggio di una somministrazione continua, senza interruzioni o possibili dimenticanze che potrebbero interferire con il buon esisto della terapia.

Gli svantaggi dell’impianto

In primo luogo, l’intervento chirurgico e l’impianto di un corpo estraneo all’interno dell’addome del paziente, sono soggetti ad un elevato rischio di infezione. Inoltre la pompa non ha una durata indefinita, ma dopo circa 5 anni deve essere sostituita. Questo sottopone nuovamente il paziente a tutti i rischi legati all’intervento chirurgico che avviene in anestesia totale. Oltre al rischio di infezione, le potenziali complicanze chirurgiche includono meningite, perdita di liquido cerebrospinale, paralisi, mal di testa, gonfiore, sanguinamento ed ecchimosi. Tali eventi avversi, soprattutto le infezioni, possono verificarsi anche a distanza dall’intervento, rendendo necessaria l’immediata asportazione del dispositivo.
Durante l’uso della pompa, inoltre, possono verificarsi anche le seguenti complicanze: spostamento della pompa o del catetere all’interno del corpo o erosione della cute, perdita, lacerazione, piegamento o scollegamento del catetere con conseguente sottodosaggio o mancata infusione di baclofene o, infine, un errato funzionamento della pompa con sovradosaggio o sottodosaggio del baclofene intratecale. A questo proposito, ricordiamo che una brusca interruzione della somministrazione di baclofene può portare a febbre alta, alterazione dello stato mentale, rigidità muscolare fino all’insufficienza multi-organo e, in alcuni casi, anche alla morte.
Gli effetti collaterali del baclofene intratecale, invece, includono flaccidità muscolare, sonnolenza, disturbi di stomaco, vomito, mal di testa e vertigini.

Conclusioni

La pompa intratecale al baclofene rappresenta forse una scelta all’avanguardia nella cura della spasticità severa e potrebbe migliorare la qualità di vita di molti pazienti. Tuttavia la reale efficacia del trattamento è sconosciuta fino a dopo l’intervento, mentre sono ben noti tutti gli effetti indesiderati e le complicanze legate all’impianto di questo dispositivo. Per questo motivo, riteniamo che il paziente debba essere adeguatamente informato e supportato nella decisione di effettuare o meno l’intervento, potendosi confrontare con diversi medici e anche con pazienti che hanno già affrontato l’intervento.